Quale tipo di svezzamento scegliere per mio figlio?
Si fa un sacco di confusione su auto-svezzamento, svezzamento con omogenizzati o con pappe fatte in casa; ma qual è la soluzione migliore?
La promozione dell’alimentazione complementare a richiesta AUTOSVEZZAMENTO
L’ACP (associazione culturale pediatri) consiglia ai genitori di evitare ansie e approcci rigidi “da manuale”, prediligendo invece l’osservazione del bambino: i più piccoli possono cominciare infatti a mangiare del cibo sminuzzato non necessariamente intorno ai sei mesi come di solito avviene, dal momento che ognuno ha esigenze diverse, il passaggio all’alimentazione complementare a richiesta deve basarsi innanzitutto sulle richieste del bimbo e, magari, anche sulle sue prime manifestazioni di interesse per ciò che mangiano i genitori.
In linea di massima, dunque, non è obbligatorio proporgli una dieta a base solamente delle classiche pappe e omogeneizzati se ha voglia di assaggiare altro: ecco perché l’osservazione dei suoi comportamenti diventa fondamentale in modo da fargli assaggiare pure del cibo opportunamente “trattato” e sminuzzato. Insomma, via libera all’auto-svezzamento dei nostri figli ma ricordando la regola aurea: anche quando cominciano ad assaggiare gli stessi alimenti degli adulti, per il primo anno di vita non deve mancare mai il latte materno nella loro dieta.
SVEZZAMENTO CON OMOGENIZZATI
Se l’omogeneizzato è opportunamente scelto e utilizzato, chiaramente si riduce il rischio di somministrare al bambino sostanze non adatte al suo organismo.
Negli ultimi anni è possibile reperire in commercio, per ora prevalentemente online e nei reparti frigo di alcuni grandi magazzini, la linea Mamma M’Ama, che propone pappe già pronte fresche e realizzate con prodotti biologici, frutto della ricerca nata da un gruppo di tre mamme in equipe con pediatri e naturopati. Questo potrebbe costituire un’altra buona soluzione per mamme e bimbi in viaggio, per esempio, o per genitori con poco tempo a disposizione.
Di contro si è visto che alcuni omogenizzati molto diffusi in realtà non utilizzano prodotti di prima scelta e spesso non sono presenti alimenti fondamentali come l’olio extravergine di oliva nelle loro preparazioni.
SVEZZAMENTO CON PAPPE FAI DA TE
È importante abituare il bambino a mangiare gli alimenti consumati quotidianamente da tutta la famiglia, prediligendo piatti semplici e realizzati con materie prime locali, naturali e biologiche: questo, è l’unico modo certo per sapere cosa viene dato effettivamente al bambino; garantendo una crescita sana e bilanciata ai nostri figli.
In questo contesto, per chi vuole cimentarsi da solo in cucina nella preparazione di omogeneizzati “fai da te”, con poca spesa e pochi accorgimenti è possibile realizzare preparati personalizzati e naturali. È sufficiente disporre di un cestello per cuocere a vapore, un frullatore o omogeneizzatore e una semplice grattugia. Ecco qualche suggerimento per iniziare.
– Omogeneizzati di frutta: sono i più semplici da preparare, poiché è sufficiente frullare o anche solo grattugiare il frutto di stagione, preferibilmente bio, senza aggiunta di zucchero (punto fondamentale).
– Omogeneizzati di verdura: in questo caso, l’ideale è preparare omogeneizzati con una singola varietà di verdura, così che il bambino possa abituarsi più facilmente a distinguere i sapori. È sufficiente frullare la verdura nel brodo di cottura (fatto in casa e non con l’utilizzo di dadi) e aggiungere un cucchiaino di olio extravergine di oliva.
– Omogeneizzati di carne (dose per 7/8 vasetti): si tagliano in piccoli pezzi 100 g di pollo, tacchino o manzo provenienti da allevamento biologico; si cuoce la carne in un cestello a vapore, poi si frulla aggiungendo poco per volta del brodo vegetale fino a ottenere una consistenza omogenea.
Per tutti i tipi di svezzamento la prima cosa certa da tenere in considerazione quando si inizia lo svezzamento è che una parte sostanziale dell’apporto nutrizionale continui ad essere coperto dal latte materno (o in formula) dall’inizio dello svezzamento fino all’anno di vita.
Lo svezzamento rappresenta per il bambino un insieme di novità e il raggiungimento di piccoli-grandi traguardi che implicano per lui cambiamenti e fatica. È importante quindi che il periodo dello svezzamento non coincida con altri periodi “di passaggio”, come l’inserimento al nido o il rientro al lavoro della mamma!
Con lo svezzamento, al bambino si richiede di passare dal gusto del latte, materno o formulato, ad alimenti con sapori e odori più decisi. Per lui il cibo cambia di consistenza (da liquido diventa semisolido) e questo implica l’apprendimento del processo della deglutizione; si ha il lento distacco dal rassicurante seno materno o dal biberon per passare ad un oggetto freddo e sconosciuto come il cucchiaio. Capiamo bene come questo periodo quindi sia per lui così importante e difficile allo stesso tempo .
Durante lo svezzamento, occorre evitare gli errori più comuni, spesso legati all’eccesso di proteine animali che appesantiscono il metabolismo del bambino. Seguite quindi la dieta che vi fornirà il pediatra e cercate di non eccedere con carne, uova e formaggini.
È importante anche garantire al bambino 5 pasti al giorno e variare il più possibile gli alimenti , secondo le raccomandazioni del pediatra, perché la varietà assicura al piccolo tutti i nutrienti ( carboidrati , proteine , grassi , vitamine e sali minerali ) di cui ha bisogno.